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"Come si fa a poter pensare minimamente di eguagliare il dolore di una perdita e il dolore per la scoperta che il figlio è un femminicida?

Un ragazzo che commette un atto così calcolato deve essere considerato un uomo nei confronti della legge.

Come si fa minimamente a poter avere compassione per un uomo che strategicamente ha calcolato di ammazzare la sua amata tra due eventi molto importanti e fondamentali per Giulia; dopo il trauma subito un anno prima della perdita della mamma e l'imminente raggiungimento del suo primo grande traguardo, la laurea.

Quest'uomo non ha voluto appositamente farle raggiungere una tappa importante della sua vita che Giulia voleva fortemente; per la madre, per i suoi cari e principalmente per se stessa, per misurarsi con il suo valore, per sentirsi all'altezza di nuovi traguardi, perché desiderava crescere, confrontarsi, esplorare.

Questo omicidio ha una valenza duplice perché rappresenta l'intento dell'uomo di privarla del successo, della gioia , della condivisione, della consapevolezza e forza che si raggiunge solo nel momento del raggiungimento di un obiettivo per il quale ci si prepara per anni.

Io dico basta alla comprensione verso questi uomini.

La cosa più brutta è che se indaghiamo in noi stesse, ci rendiamo conto che fin troppe volte siamo abituate a mandar giù e per il bene della coppia a soffrire e come abitualmente si dice "ad ingoiare il rospo", infatti tutti noi ci siamo posti la domanda :"ma Giulia non poteva dire di no, rifiutarsi di salire in macchina?" , ma molte più volte nella nostra vita siamo state allenate dalla nostra società a trovare il "giusto" compromesso, educate "a dover essere amate" che ci ci porta a sviluppare un'educazione alla sopportazione .

Quante volte abbiamo ripetuto nella nostra mente  "sopportiamo anche questa volta?" .

Io dico basta ...è una presa di coscienza verso noi stesse che dobbiamo fare passo, passo, iniziando a dire un NO alla volta e ridefinendo il nostro spazio con i nostri antifurti e campanelli d'allarme che Giulia in quel giorno tanto felice di spensieratezza e di gioia per il suo futuro, aveva spento, perché concentrata verso la gioia, aveva dimenticato la sofferenza già subita e carica di euforia era proiettata verso il suo riscatto che rappresentava la sua prima vittoria.

Di tutto questo l'ha privata quest'uomo che attraverso Giulia si sentiva "grande" che attraverso Giulia in qualche modo pretendeva il suo equilibrio, per questo Giulia non doveva diventare DONNA senza di lui.

Io dico basta...ai secoli di cattiva educazione, al possesso travestito da amore, al compromesso come valore.""

*Riflessioni della Consigliera di Parità della Provincia di Padova, Silvia Scordo

20/11/2023