Partecipanti alla conferenza stampa

Sempre più vicino l’inizio dei lavori per il restauro e l’adeguamento del Liceo Artistico Pietro Selvatico, sede storica dell’istituto d’arte, nonché ex macello Jappelliano in largo Meneghetti a Padova
Il progetto è stato presentato nel corso di una conferenza stampa alla quale erano presenti Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova, Alessandro Luigi Bisato, consigliere provinciale delegato all’Edilizia Scolastica, Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo ed Elio Armano presidente associazione Amici del Selvatico. 
“Si tratta di un intervento colossale – ha detto Fabio Bui – per il restauro e l’adeguamento normativo di un bene storico artistico nel cuore della città. Lo studio di fattibilità prevede due lotti funzionali: 
    1) "Restauro dell'Ex Macello Jappelliano" – corpo storico del complesso per l'importo complessivo di 4.975.000,00 
    2) "Ristrutturazione e adeguamento funzionale dell'ala est dell'Istituto Selvatico" per l'importo di € 3.500.000,00
Il complesso più antico è stato costruito su uno dei baluardi delle mura, mentre l’ampliamento degli anni ’50 e il prefabbricato si trovano sul piano golenale del fiume Piovego. Appare chiaro quindi come la valorizzazione di quest’area urbana riguardi necessariamente non solo l’edificio in sé, ma anche le mura cinquecentesche da un lato e il Piovego dall’altro. Il restauro dell’Istituto Selvatico non si può configurare come un intervento isolato volto alla conservazione del bene monumentale, ma deve rientrare in uno scenario più generale di sviluppo urbano.  
L’opera consentirà la riapertura dell’attività didattica e riporterà all’antico splendore l’edificio. Al momento, Provincia di Padova e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, hanno finanziato parte del progetto con un importo pari a 2.500.000 euro ciascuno, oltre a 500.000 euro stanziati dalla Soprintendenza per il restauro delle opere custodite nel complesso. L’importo complessivo necessario non è ancora stato raggiunto, ma auspico che anche il Comune di Padova e il Ministero dei Beni Culturali mettano a disposizione dei finanziamenti specifici. Siamo veramente vicini alla realizzazione di un progetto – ha concluso Fabio Bui - che coniuga riqualificazione urbana e culturale: il Selvatico e le sue pertinenze torneranno così a essere quel luogo di fermento intellettuale per la città e il territorio che erano in origine”.
Il nuovo progetto che prevede l’eliminazione del Prefabbricato consentirà l’utilizzo delle nuove strutture in modo più armonioso e funzionale all’interno del parco del Canale Piovego, riqualificando l’area e mettendola maggiormente in connessione con il verde esistente.  Tale sistema potrà essere ulteriormente arricchito con la valorizzazione dei corsi d’acqua e le mura storiche dove sarà possibile esercitare attività sportive all’aperto, muoversi lungo il fiume e lungo gli argini in un contesto piacevole e lontano dal traffico.  Tutto questo consentirà anche di riqualificare la zona di piazzale Boschetti e Parco Tito Livio.
“L’edificio scolastico – ha detto Luigi Alessandro Bisato – pur rimanendo di proprietà del Comune, è stato consegnato alla Provincia di Padova a seguito della legge n. 23 del gennaio 1996, che si è assunta l’onere di provvedere alla manutenzione. 
Dopo il restauro del Pronao eseguito tra il 2015 e il 2016, oggi l'impegno della Provincia di Padova prevede un intervento più complessivo e radicale. Sono passati alcuni anni di inerzia, ma adesso c’è una nuova accelerazione che ci consentirà di procedere velocemente: a maggio 2021 è prevista la consegna del progetto definitivo, a novembre 2021 la consegna del progetto esecutivo per l’avvio della procedura di affidamento dei lavori e nella prima metà del 2022 l’inizio degli stessi.
E’ necessario un restauro che consenta di migliorare un bene storico monumentale sia dal punto di vista architettonico che paesaggistico. Saranno redistribuite le funzioni e gli spazi attualmente presenti. Nello studio di fattibilità si è tenuto conto delle diverse necessità per le aule didattiche, per gli uffici amministrativi, per i laboratori e per le varie tipologie di macchinari e utensili. 
Nel progetto è prevista anche la realizzazione di un auditorium/aula magna con capienza di 150 posti, accessibile anche a scuola chiusa, che darà la possibilità di realizzare anche eventi culturali senza avere permeabilità con il resto del fabbricato. Sarà valorizzato l’edificio storico, ma anche il rapporto con le mura e con il Piovego: questi sono i nuovi cardini attorno ai quali deve ruotare il progetto. Un restauro quindi che non si configura come un intervento isolato volto alla conservazione del bene monumentale, ma rientra all’interno di uno scenario più generale di sviluppo urbano. Siamo molto soddisfatti del lavoro realizzato sinora, un intervento che coniuga la storia con il futuro. Non sarà solo una scuola qualificata e ben attrezzata, ma anche un museo vivo con una sala convegni aperta alla cittadinanza”.
“Sono particolarmente soddisfatto – ha detto Gilberto Muraro – del progetto realizzato. La Fondazione Cariparo interverrà con un contributo cospicuo per la realizzazione di una scuola museo che consentirà agli studenti di tornare in una sede prestigiosa e alla città di riappropriarsi di una zona particolarmente significativa dal punto di vista naturalistico, storico, artistico, culturale e ludico”.
“Gli “Amici del Selvatico” – ha concluso Elio Armano -  sono consapevoli dello sforzo fatto in questi ultimi anni. Dal 2017, anno in cui l’istituto è stato chiuso, c’è stata una grande mobilitazione che ha invertito la rotta. La Provincia di Padova ha portato avanti faticosamente un impegno in modo encomiabile ed è giunta alla realizzazione di un progetto condiviso da tutta una serie di pareri della società civile: dalla Soprintendenza, al Comitato Mura, dagli Amici del Selvatico, a quelli del Comitato Mura, dal dirigente scolastico fino agli studenti, per giungere ad un progetto che consentirà di salvaguardare la parte storica e far rivivere la nuova ala est aprendola anche alla città”. 

CENNI STORICI
La storia dell'edificio inizia nel 1818, quando il Comune di Padova, a seguito dell'estremo degrado delle vecchie “beccherie” poste nel centro cittadino e adiacenti alla stessa regia Università, affidò all'arch. Giuseppe Jappelli (già progettista del Caffè Pedrocchi) il progetto del Nuovo macello comunale.  Questo fu il primo edificio realizzato in città da Jappelli al servizio della Pubblica committenza, che venne edificato tra il canale di Santa Sofia e il Piovego, alle “Gradelle di Porcilia”.
Il macello fu inaugurato nel settembre 1822, e completò la sua attività nel 1902. Il 13 novembre 1910 venne inaugurata la nuova sede della “Regia Scuola Pietro Selvatico per le arti decorative e industriali nell'ex macello Jappelliano.
Tra il 1916 e il 1919 l'edificio venne requisito temporaneamente dall'esercito per divenire sede dell'università castrense.
Dal 1902 al 1970 l'edificio subì modifiche e ampliamenti, le ultime furono l'aggiunta ad est di un'ala prefabbricata.
Negli anni ’60 venne istituita la sezione di tessitura mentre la scuola orafa del prof. Pinton (già allievo al Selvatico) diventò fucina di talenti riconosciuti a livello internazionale e giunti ormai alla seconda generazione.
L’ultimo indirizzo istituito è quello di Disegno Industriale, nato negli anni ’90, sotto la presidenza del compianto Prof. Giulio Bresciani Alvarez, architetto, storico dell’arte, per molti anni anche docente presso la scuola.
Tra le varie raccolte conservate presso l’Istituto, merita particolare attenzione il lascito del Patriota Prof. Egidio Meneghetti e la collezione di tavole raffiguranti le antiche fabbriche padovane, ovvero rilievi architettonici ornamentali, raccolti in un unico corpus e datate tra il 1889 e il 1923.

- Presentazione del progetto (slide)

02/02/2021