carcere femminile venezia

Il Presidente della Provincia di Padova Fabio Bui, ha visitato la casa di reclusione femminile di Venezia, uno dei 4 istituti penitenziari “completamente rosa” d’Italia, assieme a Trani, Pozzuoli e Roma.
“Sono rimasto estremamente colpito dalla casa di reclusione di Venezia – ha detto il Presidente Bui - un ambiente vivace e sereno, in cui la donna è prima persona e poi detenuta, un luogo in cui il riscatto viene prima della punizione.”

Risalente al XV secolo, trasformato nel Convento delle Convertite a metà del 1500, l’istituto penitenziario ospita una sessantina di donne. All’interno dell’edificio trova spazio anche l’ICAM (istituto di custodia attenuata per detenute madri) che colpisce per l’attenzione dedicata ai bambini e alla tutela della loro infanzia: oltre ad avere spazi dedicati interamente ai più piccoli, beneficia di un ingresso diverso da quello della casa di reclusione.

All’interno dell’istituto penitenziario operano due cooperative: Il Cerchio e Rio Terà dei Pensieri, che conducono attività lavorative, in cui sono impiegate molte detenute, rivolte anche all’utenza esterna.

La Cooperativa Il Cerchio gestisce dal 2004 la pulitura industriale, unica rimasta nel centro storico di Venezia, a cui si rivolgono le più importanti catene alberghiere della città, e il laboratorio di sartoria in cui vengono creati abiti unici con tessuti di altissima qualità, venduti unicamente in “Banco Lotto N 10” in Salizada Sant’Antonin a Venezia (zona Castello).

All’interno dell’istituto dal 1994, grazie alla Cooperativa Rio Terà dei Pensieri, è stato messo a cultura l’antico orto del convento: seimila metri quadri di terreno nel quale vengono coltivati e curati con pazienza e sapienza, seguendo il metodo dell’agricoltura biologica, ortaggi, frutta e fiori ornamentali ed edibili: i prodotti riscuotono molto successo sia nella clientela privata, sia nei ristoratori. Dal 2001, inoltre, è stato attivato il laboratorio di cosmetica che utilizza esclusivamente le piante officinali coltivate nell’Orto delle Meraviglie. È possibile acquistare i prodotti “Le meraviglie di Rio Terà” on line al sito https://malefattevenezia.it/categoria/cosmetica/

“Senza dubbio il carcere femminile di Venezia, in virtù delle tante attività che vengono svolte al suo interno – ha continuato il Presidente Bui – È una realtà che privilegia l’aspetto rieducativo, tramite il lavoro e l’istruzione.”

“La scelta di prevedere, incentivare e promuovere attività lavorative, accogliendo all’interno del carcere soggetti privati come le cooperative – ha detto la Direttrice della casa di reclusione Immacolata Mannarella - è dettata dalla consapevolezza che la punizione non rappresenta la cura, ma aumenta il disagio causato dalla privazione della libertà personale, soprattutto se dovuto a fatti improvvisi e non pianificati.”

“È molto importante che la rieducazione sia rispettosa della dignità della persona: dare la possibilità alle detenute di vivere in un ambiente piacevole agli occhi e ricco di opportunità è fondamentale per la rieducazione e il conseguente reinserimento nella vita quotidiana – ha detto Maria Milano d’Aragona, Provveditore Regionale per l’Amministrazione Penitenziaria del Triveneto – Desidero ringraziare tutti gli agenti di polizia penitenziaria, gli operatori e i volontari che lavorano nella casa di reclusione della Giudecca per l’impegno e la dedizione con cui svolgono il loro lavoro.”

20/12/2021