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Museo di Palazzo Santo Stefano 
Sede storica della Provincia di Padova e della Prefettura, Palazzo Santo Stefano è uno scrigno di bellezze e memorie ancora poco conosciute da cittadini e turisti. Le sue origini risalgono all’anno Mille come monastero benedettino femminile, ma sono tante le trasformazioni che si sono succedute soprattutto dopo le soppressioni napoleoniche del 1810. Dal 1868 l’edificio ospita l’Amministrazione provinciale, la Prefettura e la residenza del Prefetto. È un luogo tutto da scoprire con le bellezze artistiche e architettoniche racchiuse nelle sue sale e nello scalone dell’ingresso storico, e con una novità sconosciuta ai più, grazie ai lavori recentemente eseguiti dalla Provincia: un rifugio antigas interrato e un rifugio antiaereo realizzati nel periodo bellico.

Il percorso museale si snoda in due parti: la prima, attraverso lo Scalone d’onore, tra i piani terra, primo ed interrato del palazzo; la seconda - percorrendo Piazza Antenore e Riviera Tito Livio - conduce al Rifugio antiaereo U.N.P.A.. La visita al Museo di Palazzo Santo Stefano, include una sala informativa al primo piano, dove visionare filmati storici, testimonianze e documenti d’archivio. Si accede quindi alle ottocentesche Sala di Rappresentanza, Sala Consiliare, Sala Giunta. Accompagnati da una guida, i gruppi, con un massimo di 10 persone, visitano i rifugi antigas e tubolare. Dopo la visita alla Tomba Antenore e le medioevali Mura comunali, si giunge al rifugio antiaereo U.N.P.A.

Pittura e scultura dell’Ottocento a Palazzo Santo Stefano 
La Sala del Consiglio - la cui decorazione fu realizzata nel 1877 da Carlo Matscheg, ornatista bellunese, e dal pittore veneziano Giulio Carlini - costituisce il momento più significativo del rinnovamento ottocentesco dell’edificio. Fulcro della sala, la Cacciata di Pagano del Carlini, campeggia sul soffitto. Nel tamburo si snoda una ricca sequenza di stemmi comunali e tondi entro cui sono ritratti personaggi storici di Padova. A questi si alternano le rappresentazioni di Agricoltura, Industria, Istruzione e Commercio e dei fiumi Brenta e Bacchiglione.

Le tre ampie finestre e le arcate cieche sono affiancate da lesene con capitello composito poggianti su alto plinto. Alle pareti, dieci bellissime lampade in fusione sono sostenute da putti a grottesche. Davanti alla loggia balaustrata, su ampio piedistallo marmoreo, figura il busto del presidente della provincia Antonio Dozzi, opera di Natale Sanavio (1886). Il tondo marmoreo con ritratto di Umberto I ed il busto di Vittorio Emanuele II sono opera dello scultore padovano Domenico Stradiotto.

Trasformazioni novecentesche a Palazzo Santo Stefano   
Nei primi anni del Novecento molte sono le trasformazioni urbanistiche di Piazza Antenore, anche con opere d’interro di un canale, nei pressi del Ponte Romano di San Lorenzo. Il Palazzo Santo Stefano modifica tipologia e prospetti, assumendo la configurazione attuale. L’arch. Angelo Pisani realizza lo Scalone d’onore nel 1925, pregevole opera che caratterizza il luogo. Nel 1934, viene realizzato il rifugio antigas - ricovero per 70 persone - con un impianto di elettroventilazione a pedali. Il 14 Giugno 1943 viene firmato il contratto d’appalto alla Ditta Zoccarato Emilio di Padova, per realizzare un rifugio tubolare antiaereo, con una spesa di 270.000 lire. Il 28 giugno 1944, viene realizzato dalla Ditta Grassetto Eugenio di Padova, nel giardino della Prefettura di Padova, un rifugio antiaereo U.N.P.A, con una spesa complessiva di 770.000 lire. Nel chiostro dell’ex Monastero di Santo Stefano, sempre di proprietà della Provincia di Padova, sono stati recentemente individuati altri 4 rifugi antiaereo: luoghi questi, previsti per l’incolumità degli studenti del Liceo Tito Livio.

Per le caratteristiche di unicità del luogo, al museo si accede solo su prenotazione, con visite guidate nei giorni di sabato e domenica.

Per informazioni:
Museo di Palazzo Santo Stefano

Piazza Antenore, 3, 35121 Padova
Tel. 049 8910189 – 8201111

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