Ha aperto al pubblicola mostra Suggestioni: palazzo Santo Stefano accoglie negli spazi al primo piano l’esposizione firmata da Maria Paola Mari, con la curatela di Marina Sonzini. La mostra è visitabile nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. L’artista sarà a disposizione dei visitatori per illustrare i propri lavori. Maria Paola Mari torna alla pittura dopo una carriera come docente di Tedesco all’ITC Calvi di Padova e numerosi testi didattici pubblicati.
Commenta Vincenzo Gottardo, consigliere della Provincia di Padova con delega alla Cultura: «È un grande piacere annunciare una nuova proposta dell’attività espositiva di questo 2024 a palazzo Santo Stefano, museo e sede istituzionale e di rappresentanza della Provincia di Padova, con una mostra di pittura che ancora una volta apre le porte a un’artista della nostra città, con una prestigiosa antologica che presenta i tanti cicli pittorici e i temi toccati da questa pittrice colta e dagli innumerevoli stimoli tematici.
Mari è stata per 40 anni insegnante di Tedesco ai nostri ragazzi e da ultimo vicepreside dell’ITC Calvi: una vita spesa a contatto con i giovani, trasmettendo loro non solo la conoscenza preziosa di una lingua straniera, ma anche e soprattutto insegnando loro a conoscere la cultura di cui quella lingua è espressione. La storia, la letteratura, l’arte e le tradizioni sono l’unico vero modo di abbattere i muri.
Nel corso di questa visita-viaggio, insieme a una esaustiva ed evocativa serie di opere dedicate ai luoghi e alla materia, ci sono le potenti e commoventi tele legate a temi di stretta attualità; le tele dedicate ai Paesi europei a noi vicini, ma anche un importante richiamo all’Africa.
Aprire le porte del Palazzo della Provincia alla riflessione su questi temi è – io credo – parte fondamentale della missione delle istituzioni. Aprirle all’arte è un arricchimento per tutti, cittadini di Padova e turisti».
La mostra si compone di diverse sezioni: si tratta di una personale antologica che racconta il percorso dell’artista dagli esordi fino alle ultime sperimentazioni con materiali molto diversi fra loro: sabbie, fogli di alluminio, foglia d’oro, carta di giornale, bicarbonato di sodio, juta.
«I temi presentati – racconta Mari - sono tratti da diversi cicli pittorici: raccontano ricordi e suggestioni di un viaggio in Africa, l’emozione inattesa e il colpo d’occhio all’arrivo in una nuova città, le reminiscenze letterarie del Romanticismo e dell’Espressionismo tedeschi, le speranze e le aspettative connesse alla nascita dell’ Europa unita, il concetto di materia come potenzialità in divenire, il fascino della leggerezza e della giocosa casualità delle volute di fumo, delle forme sciolte e dei colori, il mistero dei fenomeni naturali come l’avvicendarsi delle stagioni e la tavolozza del cielo, fino ai temi sociali di bruciante attualità, come la violenza contro le donne e le morti sul lavoro».
PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA
(a cura di Marina Sonzini)
«Dopo una fase giovanile caratterizzata da una produzione pittorica prettamente figurativa dai colori intensi, nell’ultimo biennio Maria Paola Mari ha intrapreso la via dell’informale e della sperimentazione a tutto campo, sia relativamente alle tecniche che ai supporti – l’introduzione della curatrice -. Arte astratta o, più esattamente, “evocativa”, come ama definirla lei stessa. Opere che evocano forme e linee appena riconoscibili e che lasciano allo spettatore, sulla base delle suggestioni personali, dare una lettura individuale, spontanea ed emotiva.
Questa mostra a Palazzo Santo Stefano a Padova, sede della Provincia, è una antologica che vuole offrire un percorso sensoriale ma anche riflessivo sull’opera di questa artista colta e avulsa dalle sirene del mercato e quindi assolutamente libera.
I temi proposti sono molti, partendo da quelli più liberamente poetici delle suggestioni dei paesaggi del Marocco, degli skyline delle città che non dormono, delle luci dell’alba, della notte o della pioggia. Ma anche lampi nel cielo, colate di lava, cascate d’acqua, ogni energia che la Natura ci trasmette. Sino ad approdare ai temi sociali, come le morti sul lavoro e i femminicidi, per concludersi con le tele che invitano a riflettere sul mondo attuale: l’Europa prima d’essere l’Europa e poi Francia, Germania, Italia, Spagna ma anche l’Africa, il continente che ci guarda al di là del mare. Il mondo di oggi, il mondo che abbiamo costruito e che consegniamo ai ragazzi come le centinaia di giovani a cui Maria Paola negli anni ha insegnato una lingua straniera, un lasciapassare per il mondo.
Spogliare il fenomeno per ricondurlo all’essenza: liberarsi dalla descrizione della realtà sensoriale ma andare anche oltre la forma e il colore. L’essenza quindi non tanto dell’oggetto dell’osservazione, ma di ciò che l’oggetto o il paesaggio osservato contiene come idea.
Maria Paola ha una predilezione per rappresentare ciò che per sua natura non ha forma: il vento, l’acqua, la pioggia, la sabbia, il fumo, fino al gioco libero e puro, fino agli aquiloni, fino al dripping. Non uno spazio e una forma che delimitano, ma al contrario, un divenire delle cose che permea lo spazio, lo trasforma in continuo fluire.
Se dovessi esprimere qual è il filo conduttore di questa mostra, direi che è una narrazione del divenire. Il divenire dei paesaggi, il divenire delle dune del deserto, mai uguali a se stesse, il divenire degli skyline, il divenire delle Nazioni, il divenire della materia.
Che in fondo, è la versione materiale, tangibile, del divenire delle nostre percezioni ed emozioni all’interno non di uno spazio, ma del nostro tempo».
La mostra è visitabile nei giorni di venerdì, sabato, domenica, dal 26 ottobre al 17 novembre con orario 10-12.30 e 15.30-18.30. Ingresso libero. Museo di palazzo Santo Stefano, piazza Antenore 3, Padova.