
Un evento che ha richiamato tantissime studentesse e studenti delle scuole superiori, talmente tanti che è stato possibile organizzare la seconda giornata dedicata alle donne e alle ragazze nella scienza. Quest’anno STEM ha raddoppiato e si è svolto martedì 11 febbraio, mentre per giovedì 13 è in programma la replica. In totale i due appuntamenti raggiungeranno poco meno di duecento fra studenti e docenti delle scuole superiori.
«In occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza – il saluto di Luigi Bisato, vicepresidente della Provincia di Padova e consigliere con delega alla Pubblica Istruzione – ospitiamo, attraverso una splendida collaborazione tra Provincia e Università di Padova, una serie di scolaresche delle scuole superiori. Durante l’incontro si parlerà di “big data” e algoritmi. Il mondo delle Stem, delle scienze, è molto frequentato dai nostri giovani e in particolare dai ragazzi. Invece questa mattina vogliamo parlare a tutti, ragazzi e ragazze di quarta e quinta delle superiori, presentanto la tecnica, l'ingegneria e tutto quanto appartiene all’ambito Stem».
«In qualità di delegato all'Orientamento per l'Università di Padova – ha aggiunto Giuseppe Radaelli, delegato all'Orientamento, tutorato e placement di UniPD -, mi sento di apprezzare fortemente questo incontro che è stato organizzato per le studentesse e gli studenti delle scuole superiori secondarie di secondo grado che mette in evidenza anche una forte connessione tra la Provincia e l'università di Padova. Nell’organizzare eventi simili, in particolare, ci tengo a mettere in evidenza l'impegno dell'università di Padova per quanto concerne la possibilità di orientare le studentesse e gli studenti delle scuole superiori secondarie verso l'università nella maniera più costruttiva. Questo evento Stem ne è sicuramente la prova tangibile. Cosa troveranno oggi questi studenti? Ascolteranno le esperienze di giovani ricercatori che hanno fatto un'esperienza simile, cioè si sono avvicinati nell'ambito delle materie Stem e riportano quella che è l'esperienza della ricerca nei laboratori dei Dipartimento di Ingegneria».
Andrea Gerosa, presidente della Scuola di Ingegneria dell’Università di Padova: «Forse alcuni stereotipi di genere possono in qualche modo precludere o condizionare le scelte delle ragazze ancora oggi; altri riguardano l'ingegneria, quando nel luogo comune l'ingegneria è ancora vista come una disciplina molto tecnica, vecchia, metodica. Beh in realtà negli ultimi decadi l'ingegneria ha avuto uno sviluppo incredibile così come in generale il mondo delle tecnologie: abbiamo corsi di studio molto vari, che una volta non esistevano nemmeno; abbiamo professioni che non esistevano nemmeno e quindi questo apre anche a delle possibilità di carriera un po' diverse da quello che ci si può immaginare. Quindi abbiamo bisogno di far conoscere la multidisciplinarietà dell'ingegneria e incoraggiare loro a seguire anche queste scelte se risuona in loro una passione. Nella scelta del proprio percorso la passione è fondamentale, ma non solo. Ormai nel mondo dell'ingegneria non esiste più l'ingegnere che lavora in autonomia o che sviluppa un progetto in autonomia: ormai qualsiasi attività progettuale richiede lavoro in gruppo, team spesso multidisciplinari e quindi richiede che i membri del team portino anche competenze e predisposizioni diverse».
Francesca Maria Susin, responsabile del laboratorio di dinamica dei fluidi cardiovascolari dell’Università di Padova: «Speriamo che i racconti che studentesse e studenti delle nostre scuole hanno ascoltato possono essere motivo di riflessione sui percorsi da intraprendere per la formazione universitaria che tra qui a poco verrà intrapresa senza timori e anzi con l'entusiasmo di sapere di poter diventare in un futuro piuttosto prossimo cittadini e cittadine che possono fare la differenza nel benessere della comunità umana a cui appartengono».
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