Fabio Bui presidente della Provincia di Padova

Qualche giorno fa  Philippe Donnet, AD di Generali, in una intervista ha affermato che: "Se ci sono progetti seri, i soldi per finanziarli non possono essere un problema". E' una frase che racchiude una indiscutibile verità, che mi offre lo spunto per alcune considerazioni.

Troppo spesso la politica è miope e non riesce a vedere oltre al proprio naso: spesso manca una visione d’insieme del territorio, la capacità di fare sintesi attorno un problema e di trasformare lo stesso in opportunità.
L’esperienza della pandemia da Covid-19 ci ha insegnato che se non si fa squadra non si può trovare una strategia vincente. Ci ha insegnato che la burocrazia può essere snella ed efficace: gli acquisti di presidi sanitari e le decisioni attuative dei piani di prevenzione, durante il periodo emergenza, sono stati rapidi e mirati, ma non per questo fuori legge.

Fin dall’inizio del mio mandato, ho scelto di vivere il territorio andando a visitare le realtà che in esso si sviluppano, scoprendo che ci sono eccellenze mondiali, aziende più conosciute all’estero che in Italia, nate da un’idea imprenditoriale geniale o in risposta a una necessità personale, portate avanti con tenacia e coraggio, innovazione e fantasia anche dalle generazioni che si sono succedute nel tempo.
Aziende che hanno scelto di rimanere nella nostra Provincia, di non de-localizzare la produzione, nonostante i costi siano maggiori e le procedure amministrative siano macchine Infernali: motivati dalla qualità indiscussa del made in Italy e dall’attaccamento verso la propria terra.
Aziende che producono ricchezza nel territorio, intesa soprattutto come offerta di posti di lavoro che spesso fatica a trovare copertura per mancanza di percorsi formativi calati nella realtà, adeguati alle richieste del mercato occupazionale.

Allora mi chiedo: noi amministratori, cosa possiamo fare per essere di supporto a queste realtà?
La risposta non può che essere una: dobbiamo essere partner del processo produttivo di queste straordinarie realtà attraverso una politica mirata a incrementare le infrastrutture, a rendere i trasferimenti semplici e veloci, a creare network tra pubblico e privato, in attuazione della res publica quale insieme dei cittadini.
Nella pratica, per quanto riguarda la nostra Provincia, questo significa, per esempio, ripensare la Valsugana e la 308 collegandole alla nuova Valsugana, concludere la Sr 10 nella “bassa padovana”, portare a completamento la metropolitana di superficie nell'asse Padova, Treviso e Venezia che è l’eterna incompiuta, ripensare alle aree industriali con logica di rete territoriale e non seminare capannoni ovunque senza adeguati collegamenti viari e tecnologici, investire sulla digitalizzazione della PA per rendere veloci e semplici i processi amministrativi.
Ancora, è fondamentale investire più risorse nei percorsi di formazione specialistiica proposti ad esempio dagli ITS.
E’ necessario investire in cultura, non solo sostenendo le fondazioni e le associazioni culturali, ma rendendo fruibili i luoghi dove la cultura va in scena: penso a parcheggi sostenibili, penso a mezzi pubblici sicuri e in orari serali, penso a un’unica promozione dell’offerta culturale che è al contempo valorizzazione del territorio.
Siamo tutti consapevoli che l’emergenza sanitaria, pur essendo ancora in atto, è sotto controllo: medici, amministratori, forze dell’ordine e volontari sono preparati per affrontare una possibile ricaduta del virus.
Quello a cui non siamo in alcun modo pronti sono gli effetti economici che produrrà il Covid-19: quando gli ammortizzatori sociali saranno finiti, quando le tasse si dovranno pagare, quando la CIG sarà terminata: cosa succederà?
Non ne ho mai fatto mistero: il mio timore è quello che alla fine all’epidemia ci siano più falliti che contagiati.
La speranza che nutro è che i fondi Europei stanziati a favore dell’Italia siano presto disponibili e vengano impiegati in strumenti adatti a dare forza propulsiva all’economia, all’occupazione e ai processi di ammodernamento della pubblica amministrazione.
Se così non fosse, l’Italia, e con essa tutte le splendide realtà che ne fanno parte, sprecherebbe la grande occasione di ripartenza dalle posizioni di traino delle grandi nazioni europee e mai a rimorchio di altri.

Fabio Bui
Presidente della Provincia di Padova

30/07/2020