Bordin - Protezione civile

La solidarietà e la generosità dei volontari di Protezione civile sono state al centro dell'attenzione durante le recenti alluvioni che hanno colpito l'Emilia-Romagna. Compresa la Protezione civile padovana, impegnata in varie missioni di diverse squadre in queste ultime settimane. Per questa ragione, oggi la Consigliera delegata alla Protezione civile, Daniela Bordin, ha voluto incontrare gli organi di informazione, per ringraziare pubblicamente “questi volontari che si mettono a disposizione quotidianamente”.

Un elemento fondamentale emerso in queste settimane è il coordinamento: “In queste situazioni viene gestito dalla Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, che traccia le attività da svolgere e richiede ai singoli uffici direzionali di metterle in campo”, ha spiegato Bordin.
La Regione Veneto ha contribuito al coordinamento delle attività di protezione civile su sei comuni dell'Emilia-Romagna, tra cui Solarolo e Brisighella, dove sono state indirizzate le forze - tra le 60 e le 70 persone - dai primi di maggio ad oggi. Questo è possibile farlo, anche velocemente, poiché “i vari distretti preparano una turnazione per tutto il periodo dell'anno, in modo da garantire la reperibilità dei volontari in caso di emergenza”.

La macchina dei soccorsi, ricordano dalla Sala Operativa in Via delle Cave, ha dovuto affrontare difficoltà particolari durante le prime ore dell'emergenza, quando la catastrofe non sembrava di dimensioni così importanti. Inoltre, continua la consigliera, “gran parte del territorio dell'Emilia-Romagna era invaso dall'acqua, con 36.000 persone sfollate e la necessità di trovare un posto dove poter dormire e alloggiare i volontari”.

E a chi si chieda se le precipitazioni del 2023 in terra padovana siano simili a quelle del 2010, Daniela Bordin risponde di sì: “L’esperienza acquisita durante l'alluvione del 2010 ha permesso di fare importanti interventi per prevenire situazioni simili in futuro, come la creazione di casse di espansione per evitare che i fiumi e i canali esondino e creino problemi all'interno del territorio. Da questo punto di vista possiamo dire che abbiamo appreso una lezione e messo in atto azioni intelligenti”.

Infine, è importante sottolineare che l'input del coordinamento regionale è fondamentale per le missioni dei volontari di protezione civile. “Essere preallertati non significa partire subito, ma aspettare l'ok del coordinamento regionale. In ogni caso, i volontari sono sempre pronti a dare una risposta generosa e a mettere a disposizione la propria esperienza per il bene comune. In questo momento di emergenza, la solidarietà e la collaborazione tra le diverse regioni sono state fondamentali per far fronte alla situazione. Il coordinamento della Protezione Civile e la presenza di uffici logistici sono stati cruciali per garantire l'efficacia delle operazioni di soccorso. Inoltre, l'emergenza non è ancora terminata, la Regione Veneto ha già dato indicazioni di continuità delle attività”.

[nella foto sotto, la squadra di Protezione civile - Padova impegnata a Solarolo]

25/05/2023