Il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha dato ufficialmente il via al programma di eventi di Padova Capitale Europea del Volontariato 2020. Ad accoglierlo in Fiera, oltre 5.000 volontari provenienti da tutta Italia per sigillare un primato da sempre appartenente alle corde del territorio padovano che conta la presenza di ben 6.466 associazioni di volontariato. “Questo titolo – ha detto Mattarella – è un prestigioso riconoscimento alla città, alla sua cultura di solidarietà, alla storia di donne e uomini che hanno lasciato tracce preziose e aperto strade su cui altri hanno potuto poi camminare”. “Al tempo stesso - ha aggiunto - è una responsabilità, un impegno che Padova assume affinché questi mesi non si limitino alla pur legittima celebrazione di tante positive esperienze, ma rappresentino un avanzamento per l’intero Paese, una stagione di crescita collettiva”. Mattarella ha poi ricordato i tanti esponenti e fondatori del volontariato padovano e veneto. A dare il benvenuto al capo dello Stato era presente anche il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui. “La visita di Mattarella testimonia il grande ruolo del nostro territorio quale cuore pulsante di questo straordinario motore di bene, solidarietà e cittadinanza attiva che è il volontariato. Siamo il luogo che nel 1996 e per tanti anni a seguire lanciò Civitas, il primo expo dedicato a quel mondo silenzioso, eppure forte e chiaro nella sua azione quotidiana. Per ricucire l’Italia – ha aggiunto Bui - servono forza di volontà e speranza. Servono persone che ci credono anche quando qualcuno dice che nulla cambierà o che è impossibile cambiare. Serve la dedizione di chi accompagna i sofferenti con la gioia del sorriso. Servono le braccia e i cervelli di quanti si danno da fare per realizzare l’irrealizzabile. Servono i “giusti”, coloro che non si voltano dall’altra parte, lottano senza trovare alibi e donano il proprio tempo per le cause vere. Non sono eroi della fantasia o sognatori senza patria. Sono italiani, veneti, padovani, abitano tra noi e con noi, ma guardano oltre. Oltre gli stereotipi, oltre le barriere fisiche e mentali, oltre i confini geografici, oltre i problemi. Sono la dimostrazione che il mondo si può cambiare, anzi, oggi è già cambiato grazie al loro impegno”. “La visita di Mattarella – ha concluso Bui - apre l’anno in cui Padova è a pieno titolo il cuore pulsante di una comunità che vuole esportare questo modello perché è vincente, perché crea economia, dà lavoro e, soprattutto, scrive pagine di una qualità di vita migliore per tutti, ricchi e poveri, forti e deboli, sani e malati, giovani e anziani, stranieri e non stranieri. Ho avuto modo in questi mesi di visitare molte realtà del Terzo Settore. Le accomuna un concetto semplice: ogni persona, con i suoi chiaroscuri, è una risorsa e ha delle risorse. Tornare a conoscersi, a parlare, a frequentarsi condividendo una passione o un ideale comune, è già una vittoria in un mondo sempre più connesso dal punto di vista tecnologico, ma disconnesso nelle relazioni umane. Le nostre 6.466 associazioni dimostrano che c’è grande voglia di stare insieme, di battersi per qualcosa, di riconoscersi in qualcosa. I tanti ragazzi impegnati nelle realtà no profit lo hanno capito, ma bisogna coinvolgerne di più perché la cittadinanza attiva è anche una medicina per tenere i giovani lontani dai mali della società, farli crescere con valori ed esempi positivi. A noi più “anziani” e a noi rappresentanti delle Istituzioni, il compito di esportare questo modello sano e ricco di opportunità”.