A 50 anni dall’omicidio all’Idroscalo, avvenuto nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, la mostra racconta Pasolini legato a quel periodo storico. Parte dal 1961, quando passa dietro alla macchina da presa, sino al 1975: Salò, Petrolio e gli articoli di giornalismo di inchiesta.
 

una mostra a cura di Marina Sonzini
 

PADOVA – Palazzo Santo Stefano, Piazza Antenore 3
Ogni ven-sab-dom dal 31 ottobre al 14 dicembre 2025
ore 10.30-13 e 15-19 - ingresso libero

 

Una nuova mostra allestita a palazzo Santo Stefano: dedicata a Pier Paolo Pasolini e pensata per offrire un percorso articolato attraverso le molte dimensioni della sua produzione artistica e intellettuale. Curata da Marina Sonzini, l’esposizione si apre con il Pasolini poeta e romanziere, prosegue con il Pasolini cineasta e autore teatrale e si conclude con l’approfondimento della sua attività giornalistica e d’inchiesta.

Il percorso si apre con il Vangelo secondo Matteo (1964), documentato dalle 50 fotografie di Domenico Notarangelo, accompagnate da locandine originali e da una lettera autografa di Pasolini. La poesia trova spazio nella scultura luminosa di Alfonso Maria Isonzo, dedicata a Poesia in forma di rosa, che introduce la riflessione sul valore civile della scrittura pasoliniana. L’itinerario visivo prosegue con il quadro di Alessio Schiavon dedicato a Marilyn Monroe, con Con te, contro te di David Parenti, opera ormai divenuta iconica per la sua capacità di restituire la tensione morale del pensiero pasoliniano, e con le tavole originali di Giancarlo Bucci, 250 delle 385 “monografie dedicate” che rappresentano un vasto omaggio agli artisti che hanno ritratto Pasolini.

Il racconto si arricchisce attraverso i disegni di Francesco Tonarini, alcuni realizzati per il centenario del 2022 e altri inediti, che restituiscono volti e atmosfere dal giovane Enrique Irazoqui al progetto di Petrolio fino alle stragi. L’esposizione include inoltre l’olio del 1971 di Vittorio Fava sul tema del potere, un’opera di Marco Ronga che introduce la sezione dedicata a Salò, e la ceramica di Annalisa Welzhofer ispirata alla rondine di Riccetto in Ragazzi di vita. Accanto a questi lavori, il percorso presenta anche il calco della targa dedicata ai 50 anni di Ragazzi di vita, ideata da Enzo De Camillis e scolpita da Alessandro Ferretti, oltre a materiali visivi provenienti da Libero Ferretti (courtesy Danilo Mauro Malatesta), con immagini inedite di Laura Betti e Silvana Mangano. La storia di Ospite Inatteso, legata ad Alfredo Bini, è raccontata attraverso i contenuti curati da Giuseppe Simonelli.

A completare la narrazione figurano gli acquerelli di Valentina Restivo, che illustrano le “fulgorazioni” pasoliniane nate dalle lezioni di Roberto Longhi, e la bicicletta di Pasolini proveniente dalla collezione di Giancarlo Bucci, accompagnata da una poesia di Giorgio Quaglia. Grazie all’Archivio Appetito di Roma, il pubblico potrà inoltre ammirare alcuni degli scatti più noti di Pasolini e Maria Callas sul set di Medea e di Pasolini “pittore” nel Decameron. Le fotografie di Deborah Beer dal set di Salò, unico documento esistente delle scene finali sottratte e mai montate, permettono infine di approfondire in modo inedito uno dei capitoli più complessi della sua ultima opera.

Il percorso espositivo propone una lettura priva di preconcetti, invitando il pubblico a interrogarsi sul lascito culturale e civile di uno dei maggiori intellettuali italiani del Novecento. Attraverso documenti, opere e testimonianze, la mostra intende restituire una visione rigorosa e storicamente fondata, valorizzando il contributo di Pasolini alla comprensione del suo tempo e del nostro presente.

L’allestimento nelle sale di Palazzo Santo Stefano contestualizza la vicenda artistica e umana di Pasolini all’interno della storia italiana del Novecento, dagli anni dell’Unità alle tensioni del secondo dopoguerra, offrendo ai visitatori un percorso di approfondimento culturale e storico capace di restituire la complessità e l’eredità di uno dei maggiori intellettuali italiani.

25/11/2025