Si è tenuto nella splendida cornice del Palazzo della Ragione a Padova il convegno organizzato da Ascom dal titolo “Da una Padova “senza” ad un territorio “con” – Pre-visioni di un futuro possibile e sostenibile”. Scopo della tavola rotonda è stato quello di analizzare come è cambiata l’economia padovana negli ultimi dieci anni e le previsioni per il futuro, il tutto grazie all’intervento di influenti protagonisti politici, economici e culturali sia locali che nazionali.     
L’incontro, coordinato da Oscar Giannino, ha visto la presenza del  vicepresidente della Provincia di Padova Marcello Bano.    
“La Provincia – ha detto Bano - è un Ente intermedio tra Regione e Comune, ha un ruolo fondamentale di coordinamento sul territorio e può realizzare progetti davvero significativi. Abbiamo un filo diretto con i sindaci perché la riforma ha messo al centro dell’Amministrazione provinciale i Comuni e finalmente questo ente può dare risposte come area vasta diventando aggregatore di tutte le realtà territoriali e al servizio delle stesse. Purtroppo la riforma delle Province è in mano a persone incapaci, che si permettono di denigrare il lavoro fatto dagli amministratori locali che dedicano il loro tempo gratuitamente e si accollano importanti responsabilità per realizzare il bene comune. E’ un’esperienza importante, che mi sta appassionando e merita di essere coltivata, per questo  mi sono messo a disposizione della politica e della comunità.  Spesso i Comuni e le categorie economiche vengono a rappresentarci i loro problemi, le loro necessità, le richieste di finanziamento  per realizzare alcune opere, allargare le infrastrutture esistenti. In questo momento sono Consigliere delegato alla Viabilità e ho competenza e responsabilità su 1146 chilometri di strade provinciali e 550  ponti. La Provincia può fare molto e vorrei condividere l’esperienza che stiamo vivendo a Padova e che dovrebbe essere presa a modello anche da altre realtà a livello nazionale. Abbiamo deciso in maniera responsabile di lasciare da parte le appartenenze politiche e concentrarci nei progetti e negli obiettivi. Abbiamo costituito una lista unica e di conseguenza eletto un unico presidente anche se all’interno dell’Ente ci sono sensibilità e competenze diverse. Non è un fatto secondario, questo deriva da esperienze amministrative fatte nei Comuni. In Provincia quindi, nonostante le poche risorse disponibili, ci siamo dati delle priorità. I tre quarti del Bilancio sono  stati investiti nell’edilizia scolastica, perché sono personalmente convinto che quando si parla di futuro, si debba necessariamente pensare ai giovani. E proprio in quest’ottica, con l’avvallo unanime di tutto il Consiglio provinciale e l’Assemblea dei sindaci, abbiamo stanziato 8 milioni 35 mila euro per intervenire su 37 dei 46 istituti di nostra proprietà perché non c’è futuro senza scuola e senza formazione.      
Passiamo al tema delle infrastrutture che mi sta molto a cuore. Avere competenza su 1146 chilometri di strade provinciali significa che per asfaltarle tutte la Provincia necessita di 80 milioni di euro. La bitumatura di una strada infatti, a seconda del traffico, ha una durata che va dai 6 ai 12 anni. Avendo a disposizione soltanto 2milioni, potete ben capire che servirebbero 40 anni per asfaltarle tutte. Se non si potrà agire su un cambiamento radicale, le strade  percorse ogni giorno da centinaia e migliaia di utenti, diventeranno pericolose. Vedrò quanto sarà l’avanzo di bilancio spendibile e vedremo cosa si potrà fare. La situazione è analoga anche per i ponti: prima del crollo del ponte Morandi nessuno aveva mai pensato di fare delle verifiche statiche e dei controlli sulle strutture dei manufatti. Appena mi sono insediato in Provincia una delegazione di Assindustria è venuta a rappresentarmi l’emergenza a seguito dell’ordinanza di limitazione di portata sul ponte di Curtarolo.  Come Provincia a noi stanno a cuore infrastrutture e tecnologie. Il mercato non perdona: avere strade, collegamenti aeroportuali, treni veloci, assi viari, banda larga, fa la differenza tra un imprenditore che decide di insediare il proprio sito in un territorio anziché prediligerne un altro. Servono risorse e la Provincia le avrebbe ma vengono assorbiti dallo Stato centrale e non vengono redistribuite nel territorio. Molte sono le opere che ci attendono, la SR10 che collega la Bassa Padovana, il Grande Raccordo Anulare che non è ancora stato completato, il raddoppio della 308, la SP47 Valdastico, la camionabile come quella di Bovolenta e molte altre dove sono già stato in sopralluogo. Sono sfide importanti sulle quali stiamo lavorando per portare avanti progetti, cronoprogrammi e gare di appalto. 
Parto dall’idea che il futuro è oggi dobbiamo farci trovare pronti di fronte alle sfide che Padova sta vivendo e vivrà perché ha le carte in regola per diventare un territorio “con”, con le persone, con i giovani, con le imprese, con le istituzioni, con i lavoratori”.

13/05/2019