Tipologia museo
Descrizione
Il Museo Missionario africano e' nato grazie all'opera dei frati Francescani Cappuccini che hanno portato in Italia - soprattutto dalle loro missioni in Angola - manufatti artigianali e di uso quotidiano, oltre ad oggetti di grande interesse artistico ed etnografico che rappresentano un valido strumento per conoscere cultura e vita, valori e credenze religiose di alcuni gruppi africani di etnia bantu. Le statue, di dimensioni contenute, generalmente scolpite nel legno, rappresentano personaggi importanti per la vita religiosa e sociale della comunita'. Tipico esempio e' il kuku - "il pensatore" - un modello diffuso di statua rappresentante una persona anziana seduta con le braccia poggiate sulle ginocchia e le mani sul capo - un autentico capolavoro di bellezza, la cui armonia e simmetria comunica l'idea di perfezione e saggezza - che e' diventato un po' il simbolo stesso della cultura angolana. Altri tipi ricorrenti della statuaria africana sono "le maternita'", che celebrano l'importanza della donna fertile, i "feticci", sculture magiche ricettacolo di spiriti o poteri impersonali, e i "bastoni di comando", manufatti lignei intagliati che fungono da importanti attributi della potenza del capo. Parlando di maschere, poi, e' importante tener presente che sono la via privilegiata per conoscere il codice morale e religioso degli africani. Secondo la tradizione, infatti, celando l'uomo che la indossa, la maschera rivela una realta' che sta oltre l'uomo stesso: il mondo del soprannaturale e degli spiriti, spiriti che si evocano anche mediante i "feticci", che contengono sostanze magiche - dette bonga - in grado di interferire con le vicende umane. Il museo presenta inoltre alcuni interessanti strumenti musicali africani: tamburi (ngoma), pianoforti tipici africani (kissanje), xilofoni (marimba), strumenti a scuotimento (sakaias) e una ricca esposizione di uccelli e mammiferi imbalsamati.
African Missionary Museum
The African Missionary Museum came into being thanks to the work of the Capuchin Franciscan friars who brought to Italy (especially from their missions in Angola) handcrafts, everyday objects, and items of great artistic and ethnographic interest. All of this heritage is valuable for learning about the culture and life, values, and religious beliefs of some African groups of Bantu ethnicity. The statues, small in size and generally carved in wood, represent important figures in the religious and social life of the community. The Kulu -"the Thinker"- is a typical example; it represents an elderly person seated with his arms resting on his knees and his hands on his head. The Kulu is a true masterpiece of beauty whose harmony and symmetry communicate the idea of perfection and wisdom, and it has become the main symbol of the Angolan culture. Other recurring types in African statuary include "motherhoods", which celebrate the importance of fertile women; "fetishes", magical sculptures receptacles for spirits or impersonal powers; and "staffs of command", carved wooden artifacts that serve as essential attributes of the leader's authority. Masks help us to learn about Africans' moral and religious codes. According to the tradition, in fact, by concealing the man who wears it, the mask reveals a reality that lies beyond human nature: the world of the supernatural and spirits, evoked through "fetishes," which contain magical substances - called Bonga - capable of interfering with human affairs. The museum also shows some interesting African musical instruments:
- Drums (Ngoma);
- Typical African pianos (Kissanje);
- Xylophones (Marimba);
- Shaking instruments (Sakaias);
- A rich display of stuffed birds and mammals.