Rai 2 e Fandango hanno scelto Padova e il Veneto per una nuova serie TV. Fabio Bui: “Una straordinaria occasione di valorizzazione del territorio”.

Quattro puntate, per il momento. Ma potrebbe essere solo l’inizio. Sarà in larga parte ambientata nel territorio di Padova e nei luoghi più magici del Veneto una nuova serie tv di RAI 2, prodotta da Fandango, tratta dai romanzi di Massimo Carlotto, con la regia di Daniele Vicari e di Emanuele Scaringi.
L’annuncio arriva dopo un’intensa settimana di sopralluoghi, da parte dei responsabili della produzione, con il coordinamento della Film Commission di Padova. La nuova serie tv racconterà le avventure noir dell’Alligatore, il noto personaggio ideato da Carlotto e sarà in gran parte ambientata in alcune delle location più suggestive della provincia: i Colli Euganei, le terme di Abano e Montegrotto e la zona rurale, oltre al centro della città di Padova. Per il momento Fandango ha previsto la realizzazione di quattro puntate: saranno girate fra novembre e febbraio prossimi e andranno in onda a ottobre 2020. Ma potrebbe essere solo l’inizio di una serie televisiva di successo. 
“Dopo i primi contatti con la produzione -  rivela Fabio Bui, Presidente della Provincia di Padova – abbiamo sposato con entusiasmo questo progetto, che porterà una forte visibilità nazionale al nostro territorio. Non abbiamo erogato finanziamenti, ma tramite la Film Commission abbiamo messo in campo servizi e professionalità per rendere più facile il delicato lavoro di “scouting” delle location del film. Continueremo a essere al fianco della produzione cinematografica nei successivi passi di questo progetto, cercando anche di facilitare il rapporto con le aziende e i professionisti padovani del settore”. 
Nelle prossime settimane continuerà il lavoro di ricerca e preparazione dei diversi set del film e inizieranno anche i contatti diretti fra la casa di produzione cinematografica e i professionisti che lavorano sul territorio. 
“Sono occasioni che non vogliamo perdere per la promozione di Padova - continua Fabio Bui – Inoltre possono diventare un importante indotto economico: abbiamo chiesto di coinvolgere il più possibile nel progetto le maestranze locali, ragazzi e professionisti del cinema che con queste occasioni possono tornare a lavorare nella loro regione. Il cinema, se supportato dalle istituzioni, ha grandi margini di sviluppo”.

23/09/2019