Si è svolta ieri la cerimonia di ricordo delle vittime dell'11 settembre. Alla comemorazione hanno partecipato anche consiglieri della Provincia di Padova. Segio Giordani, presidente della Provincia e sindaco del Comune di Padova, ha presentato alcune riflessioni. Di seguito il testo del suo discorso. 

 

"Signore, signori buongiorno,
 
Saluto  il console per gli Affari Politici ed Economici presso il Consolato Generale USA di Milano Zoja Bazarnic e tutti i cittadini statunitensi presenti, ai quali ci lega una sincera amicizia. Un saluto cordiale al consigliere regionale Giuseppe Pan e con lui a tutte le numerose autorità statunitensi ed italiane qui convenute oggi.

Sono passati 23 anni dagli attentati dell’11 settembre del 2001 nei quali trovarono la morte circa 3.000 persone e più di 6.000 rimasero ferite, ma il ricordo di quella giornata è ancora vivissimo in tutti noi. Oggi commemoriamo le vittime di quell’orribile attacco terroristico e ricordiamo anche le migliaia di soccorritori, vigili del fuoco, personale sanitario, agenti di polizia e volontari che intervennero cercando di salvare il maggior numero di vite possibili.    

Quel giorno  ben 343 vigili del fuoco e 23 agenti di polizia persero la vita durante i soccorsi e a distanza  di oltre 20 anni sono oltre 250 i pompieri e più di 200  i poliziotti deceduti per le gravi malattie correlate a quell’intervento. Gli attentati dell’11 settembre, insomma  continuano ancora oggi a provocare nuove vittime.
 
Quanto accaduto quel giorno è stato probabilmente l’azione più impressionante della strategia ideata dal terrorismo internazionale di matrice islamica contro l’Occidente, la democrazia e la libertà. Anche per questo, e non solo per il terribile tributo di sangue, l’attacco alle Torri Gemelle e le altre azioni terroristiche messe in atto contemporaneamente sono diventati un simbolo.
 
Oggi questo tipo di pericolo sembra ridimensionato, ma non per questo le minacce alle nostre democrazie sono azzerate.
 
L’instabilità internazionale è anzi cresciuta con il riaccendersi di conflitti in corso da decenni, come in Medio Oriente, e la prosecuzione della guerra di aggressione russa della Russia nei confronti dell’Ucraina.  Tutte situazioni che allontanano la pace e la stabilità del mondo e che si aggiungono ai tanti altri focolai di guerra in Africa come in Asia, contribuendo a creare una pericolosa situazione di continua tensione
 
Un crescente numero di Paesi mette in discussione il modello politica, sociale ed economico dei paesi occidentali. Una competizione a livello internazionale che però non è accettabile  se i Paesi che lo sostengono sono tolleranti o ambigui con chi fa della violenza e del terrore il proprio metodo di azione,  o peggio adottano  queste stesse pratiche nel proprio paese o altrove  nel mondo.
 
Questa data ha quindi un duplice significato: da una parte ricordare e commemorare le vittime di una violenza insensata, dall’altra essere momento di riflessione sui pericoli che i nostri paesi, fondati sulla libertà e la democrazia corrono. 
 
Nessuno di noi vuole altra violenza, altre vittime innocenti. Tutti invochiamo la pace e la fine di questi conflitti e di queste contrapposizioni insensate. Dobbiamo operare perché  questi i focolai di guerra e di violenza si concludano presto, ma dobbiamo allo stesso tempo essere coscienti dei pericoli globali che ci minacciano e pronti a contrastarli.
 
Grazie quindi  a tutti voi per aver condiviso questa giornata di memoria e riflessione".

 

12/09/2024