“Pianificare il territorio tra società, produzione e innovazione. Il caso della Bassa Padovana” è il titolo del libro presentato all’auditorium dell’Ordine degli Ingegneri di Padova alla presenza del presidente Riccardo Schvarcz, di Daniele Canella, vicepresidente della Provincia di Padova, di Enoch Soranzo, consigliere della Regione del Veneto e di molti rappresentanti delle categorie economiche.
“Si tratta di un volume – ha detto Daniele Canella - che rappresenta la sintesi di un tema strategico e fondamentale per la nostra città e il nostro territorio. Non si tratta di un tema squisitamente tecnico. La dice lunga la rassegna ”Ingegnamoci”, organizzata dall’Ordine degli Ingegneri e conclusa la settimana scorsa. E’ stata un successo e un partecipante su tre non era un addetto ai lavori, erano semplici cittadini, incuriositi dai temi che sono stati proposti. Anche questo libro credo abbia lo scopo di avvicinare i cittadini alla “partecipazione al territorio” intesa come la necessità di stimolare interesse e attenzione verso temi che ci coinvolgono tutti sotto diversi profili.
E’ fondamentale nella pianificazione del territorio poter avere una rete di relazioni molto forti, sia con imprenditori che con cittadini, amministratori e professionisti, appartenenti anche a diverse categorie.
La complessità delle sfide che ci attende richiede di fare squadra e impone una connessione fra settori diversi. Costruire responsabilmente e pianificare il territorio vuol dire pensare al presente e al futuro, richiede sostenibilità economica, ambientale e sociale.
La pubblicazione che presentiamo oggi analizza, interpreta e propone politiche di riconversione come occasione di crescita per un rinnovato sviluppo locale.
Oggi la qualità della vita passa necessariamente da un ridotto e più ragionato consumo del suolo. Per anni si è edificato pensando ognuno al proprio campanile e al proprio confine. È arrivato il momento di avere una visione d’insieme sulla gestione del territorio: dobbiamo abbandonare l’idea di ragionare per campanilismi, ma dar forma a un territorio che ragioni per area vasta.
La valutazione dei punti di forza e debolezza della Bassa Padovana fa emergere che si tratta di un territorio che non proponga con sufficiente determinazione le proprie potenzialità economiche e funzionali. Credo sia necessaria maggior aggregazione per non consumare le proprie risorse in modo inerte.
L’idea di questo territorio può essere sintetizzato con lo slogan Bassa Padovana – le Terre delle Alte Qualità - che deve considerare tutte le componenti strategiche del sistema territorio e deve puntare a costruire un’area che ambisce ad essere parte qualificata e redditizia di un sistema complesso e fortemente interconnesso sia a livello locale che regionale e nazionale.
In quest’ambito anche la Provincia farà la propria parte, per coniugare difesa del suolo, paesaggio agrario e di interesse storico, servizi su scala territoriale, turismo e ricettività, mobilità e infrastrutture e sviluppo di energie rinnovabili.
Abbiamo il dovere di cambiare modalità di pianificazione per preservare la qualità della vita, la salute e il benessere dei nostri figli. Sono valori con cui forse la maggior parte di noi ha avuto la fortuna di crescere e che dobbiamo lasciare intatti a quanti verranno”.