Fabio Bui, Elisa Venturini, Luca Marchesi, Alessandro Benassi, Paola Palmegiani, Federica Dal Molin

Migliorare la qualità dell’aria è anche una questione culturale ed educativa. Per questo l’Agenzia regionale per la protezione e prevenzione ambientale del Veneto (Arpav) e la Provincia di Padova hanno avviato un progetto rivolto agli istituti superiori del territorio con l’obiettivo di sensibilizzare concretamente i ragazzi nella lotta alla salvaguardia ambientale. Sono 13 le scuole che hanno aderito ad installare degli strumenti di rilevazione e campionatura passiva dell’aria (i cosiddetti radielli) su altrettanti edifici scolastici di proprietà provinciale. L’iniziativa vede come capofila l’istituto tecnico “Marconi” di Padova che, insieme allo Scarcerle, analizzerà i campioni prelevati con la supervisione e il coordinamento di Arpav. Il progetto è stato presentato oggi dal presidente dell’Amministrazione provinciale Fabio Bui, dal consigliere provinciale delegato all’Ambiente Elisa Venturini, dal direttore generale di Arpav Luca Marchesi e dal direttore del dipartimento provinciale di Arpav Alessandro Benassi. Erano inoltre presenti il dirigente scolastico dell’Istituto Marconi Paola Palmegiani e i docenti che seguiranno il progetto Lucia Pucci per il Marconi e Federica Dal Molin per lo Scarcerle. 
“L’idea nasce da Arpav e noi abbiamo subito aderito a questa iniziativa che fa da apripista – ha spiegato il presidente Bui – siamo molto contenti dell’adesione da parte delle scuole perché significa che la questione ambientale è ormai un argomento che i giovani sentono. I grandi cambiamenti si fanno partendo dalla propria realtà locale, quindi iniziare concretamente a capire qual è la situazione nei luoghi che ogni giorno frequentiamo e cosa fare per migliorare le cose, è sicuramente positivo. È giusto manifestare per la salvaguardia ambientale, ma è ancora più giusto fare qualcosa di concreto, reale e utile”.
Sarà cura di Arpav provvedere al recapito e al ritiro nelle scuole dei radielli (acquistati con contributo della Provincia), oltre a fornire tutte le indicazioni necessarie. “I giovani stanno dimostrando di voler essere sempre più protagonisti  sui temi ambientali – ha sottolineato il consigliere provinciale all’Ambiente Elisa Venturini – per questo abbiamo aderito ad un’iniziativa che ha un approccio scientifico. Gli studenti potranno sperimentare cosa vuol dire rilevare l’aria e analizzare i dati raccolti, dunque faranno qualcosa di utile e saranno direttamente coinvolti grazie al supporto degli esperti di Arpav. Tutto questo si inserisce nella più ampia azione che la Provincia sta portando avanti per la lotta al pm10. Siamo convinti che, oltre alla fase di emergenza, è necessario agire sul medio e lungo termine con attività strutturali come il rinnovo del parco caldaie, la piantumazione di alberi e, più in generale, iniziative di sensibilizzazione che coinvolgano la popolazione con azioni concrete”.
Due le finestre temporali  fissate per la rilevazione dell’aria: una già iniziata da mercoledì 19 febbraio e durerà fino al 4 marzo per il campionamento invernale. La seconda è prevista dal 6 al 20 maggio e servirà a raccogliere dati sul periodo primaverile. I dati saranno successivamente analizzati da una cinquantina di studenti del Marconi e dello Scarcerle in collaborazione con Arpav e, al termine del percorso, verrà elaborata una relazione conclusiva. 
“E’ importante che i giovani si formino nella consapevolezza che le istituzioni prendono decisioni e agiscono sulla base di dati scientifici – ha spiegato Marchesi  - per questo come Arpav stiamo portando avanti progetti che coinvolgono direttamente gli studenti. La sensibilità verso i temi ambientali è notevolmente accresciuta, ma il nostro intento, attraverso le scuole, è che si sviluppi un approccio rigoroso che sappia valorizzare la fiducia nelle istituzioni e nella scienza da parte della cittadinanza e dei ragazzi”.
Il direttore della sede provinciale di Arpav Benassi ha quindi illustrato come avverrà la raccolta e il campionamento dell’aria. “Si utilizzeranno i radielli che sono dei sistemi di campionamento passivo inventati da Vincenzo Cocheo, un chimico padovano mancato dieci anni fa. Il dispositivo è costituito da una cartuccia chimicamente attiva che serve per campionare in modo selettivo il biossido di azoto, uno degli inquinanti che, insieme al Pm 10, danno più problemi. Tutti i ragazzi avranno un punto esterno con i radielli che poi saranno portati nei laboratori del Marconi e dello Scarcerle per le analisi necessarie”. 
Queste le scuole dove verranno installati gli strumenti di rilevazione dell’aria: 

a Padova 
Einaudi Gramsci 
Duca degli Abruzzi 
Scarcerle
Marconi
Severi
Belzoni
Leonardo Da Vinci

In provincia
Alberti di Abano Terme
Newton Pertini di Camposampiero
Meucci di Cittadella
Euganeo di Este
Cattaneo-Mattei di Monselice-Conselve
Einstein di Piove di Sacco

21/02/2020